Esperto di Calcio

25 febbraio 2014

Il leone che diventa gazzella: Riccardo Meggiorini

Il derby non è una partita come le altre, non lo sarà mai. Fra un becero striscione su Superga ed un indignoso coro sull'Heysel, ci si aspetterebbe che almeno in campo le cose andassero diversamente.
Onore a Ventura ed El Kaddouri per aver protestato con toni pacati, consci (forse) che abbassare i toni non è poi una cosa così sbagliata.
Non la pensava così il "bomber" granata Meggiorini, soprannominato dagli stessi tifosi torinisti "Peggiorini" per le sue opache prestazioni con la storica maglia granata.
Su Fantagazzetta, fra un bel post e l'altro, ho trovato questo divertente articolo di Fabio Giambò, che ho deciso di riprendere.

Se c'è un uomo che negli ultimi derby ha provato (purtroppo per lui con scarsissimi risultati) a mostrare quell'ormai poco evidente "cuore Toro", questi è senza dubbio Riccardo Meggiorini, calciatore che anche solo per curriculum non è mai andato d'accordo con la Juventus.

L'attaccante scuola Inter ci ha provato ultimamente a vestire i panni del torinista perfetto, quello che farebbe innamorare l'Aldo Agroppi di turno ("Le dichiarazioni pro-Juve di Ventura e Cairo sono troppo ruffiane, mortificano la storia della Juve", le parole di uno degli pseudo-simboli più noti dell'anti-juventinità italiana che della sportività e del rispetto se ne frega evidentemente), ma mai per meriti sportivi, mai rendendosi protagonista di quella giocata spettacolare o pungente, mai assomigliando a gente come Rizzitelli, Maspero o Ferrante.

La sua battaglia personale comincia nell'aprile 2013: insulto a Pogba da lui stesso ammesso, inchiesta della Figc su possibile matrice razzista, poi l'archiviazione per insufficienza di prove nonostante lo stesso Ventura, suo mister, avesse ammesso l'episodio: “Mi sembra di capire che l’insulto sia stato ‘brutto nero’, così ho capito almeno. Non è una frase particolarmente violenta, una frase detta sotto stress come se ne dicono tante in campo. Nata e finità lì”.

Seconda puntata nel settembre 2013, derby d'andata di questo campionato: Marchisio è in possesso palla, la difende su pressione di Meggiorini, appunto, ma a quel punto Riccardo Cuor di Leone si ricorda della sua missione, e decide bene di sferrare un pugno sulla schiena dell'avversario. Anche qui la scampa, nessuna sanzione per lui, ma non è questo il punto ora.

Siccome non c'è due senza tre, però, il nostro eroe non si può lasciar sfuggire l'occasione: non si sa mai, ormai non è di certo un giocatore sulla cresta dell'onda, nella prossima stagione potrebbe pur non essere appetibile per squadre di A, e dunque ecco l'atto finale. Domenica 23 febbraio 2014. Finisce il derby, il primo pensiero è di andare su Twitter per postare la frecciata all'odiata Vecchia Signora: “La forza della Juve spesso è il cosiddetto dodicesimo uomo in campo...appunto, in campo, xkè mica sono i tifosi della Juve!”. A questo punto, però, succede qualcosa di strano; il leone si trasforma in gazzella, indifeso, accerchiato, e fa marcia indietro con un altro tweet: "L'adrenalina post derby gioca brutti scherzi,la mia voleva essere soltanto una battuta,per alcuni infelice,per questo ho rimosso il tweet".

Il suo cammino di crescita (?), però, non è ancora finito, e allora ecco il colpo di scena: arriva il momento in cui la gazzella diventa pulcino, ancora più indifeso, ancora più solo ed accerchiato, e dunque ecco apparire i titoli di coda; Riccardo Meggiorini chiude il profilo twitter, sperando che questo sia l'ultimo capitolo di questa triste storia.


Non si offendano i cugini, fra un fotomontaggio di Rizzoli con la maglia bianconera ed una protesta a mezzo di stampa di Urbano Cairo, un sorriso su Riccardino ci farà tornare a tutti il buon umore.

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