Esperto di Calcio

2 ottobre 2013

Storie di calcio: Marcio Amoroso

L'Udinese, a partire dagli anni '90, è sempre stata una squadra formidabile nel lanciare talenti. Qualche tempo fa avevo raccontato la storia di Oliver Bierhoff, l'ariete tedesco che ha fatto sognare i bianconeri, il Milan e la Nazionale tedesca. Accanto all'ariete sassone, per un paio di stagioni, ha giocato un talento verdeoro. Rapido, tecnico e con l'aria di sa sempre la cosa giusta da fare, Marcio Amoroso è stato un centravanti formidabile. Prima o all'occorrenza seconda punta, il centravanti brasiliano è letteralmente esploso dopo la cessione di Bierhoff al Milan.
Cresciuto nelle giovanili del Guarani, Amoroso viene notato dagli osservatori friulani nel 1996. A 22 anni segna sette reti con la maglia del Flamengo e impressiona gli scout dell'Udinese, che lo vedono perfetto come spalla di Oliver Bierhoff. Amoroso approda così ad Udine, vestendo la maglia numero 7. L'impatto con la Serie A è ottimo, tanto da arrivare facilmente in doppia cifra fin dal primo anno. Zaccheroni lo impiega come seconda punta, con il compito di giostrare fra il centrocampo e l'attacco e servire il cannoniere tedesco, sempre più leader del gioco offensivo friulano.
Amoroso gioca bene, si muove negli spazi e trova spesso la via del goal. A Torino, contro una Juventus ormai scudettata, il bomber brasiliano firma una sontuosa tripletta, portandosi a casa il pallone dell'incontro ed iniziando a far parlare di sè. Dopo l'exploit del primo anno, Amoroso trova qualche difficoltà nel suo secondo anno in Italia. Gioca bene, salta l'uomo, ma non trova la porta con costante regolarità. Il mercato intorno ad Amoroso scema leggermente, ma i Pozzo, dopo aver ceduto Bierhoff al Milan, decidono di puntare forte sul carioca, e Amoroso li ripaga ampiamente.
Diventato prima punta con l'approdo di Guidolin sulla panchina dell'Udinese, Amoroso esplode lettarlmente. In campionato mette a segno 22 reti, attirando definitivamente su di sè gli operatori di mercato più scaltri e facoltosi. I Pozzo fiutano la plusvalenza e, come da politica friulana, cedono Amoroso al Parma dei Tanzi. Lo stesso Parma che ha ingaggiato campionissimi del calibro di Crespo, Veron, Thuram e Chiesa; ma anche lo stesso che da li a poco fallirà sommerso dai bond "fasulli" della Parmalat. 
Marcio, che in Emilia arriva con i crismi del campione, andando a comporre con Hernan Crespo un'eccezionale coppia offensiva. L'impatto con i ducali, però, non è quello che ci si aspettava. Amoroso, forse schiacciato dalla pressione, non incide nella piazza gialloblu. Segna poco, non si integra bene con Crespo e non lascia il segno.
Dopo due stagioni ed appena 11 reti, i Tanzi lo cedono al Borussia Dortmund. I gialloneri non sono più la squadra che vince e convince in Europa, ma il fascino degli ultimi anni non è ancora perduto. Amoroso accetta la sfida ed in Bundesliga "spacca". 18 reti la prima stagione, con altre 7 in Champions League, sono il biglietto da visita che fa innamorare i tifosi del Dortmund di Marcio il brasiliano, ultimo attaccante ad alzare il Meisterschale prima degli uomini di Klopp. Quello, però, è il canto del cigno del centravanti brasiliano, che da li in avanti colleziona pochi goal ed apparizioni, compresa una strana parentesi nel Milan del 2005-06.



Rapido e con un ottimo fiuto del goal, Amoroso è stato un giocatore davvero interessante. A me è sempre piaciuto moltissimo, perchè univa la classe di un attaccante carioca al cinismo di un bomber europeo. Dribbling e finte non gli mancavano di certo, così come il sangue freddo in zona goal. Chiedete a Udine e a Dortmund, dove Marcio è ancora oggi considerato un grande atleta. Di Amoroso ho sempre apprezzato lo sguardo e la sportività; la professionalità e la correttezza. Sono questi i calciatori che mi piacciono, quelli che riempiono i libri di statistiche e le reti avversarie, non le pagine di gossip o i social network.

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