Esperto di Calcio

20 ottobre 2013

Storie di calcio: il vichingo, Kennet Andersson

Prima che nel calcio svedese esplodesse il fenomeno Ibrahimovic, i nordici avevano ottime squadre. Secondi al Mondiale 1958, dietro il Brasile di un certo Pelè, gli svedesi hanno strabiliato il mondo anche al Mondiale di Usa '94. Era il mio secondo Mondiale, dopo la delusione di Italia '90 con Walter "paperone" Zenga che aveva rattristato il mio giovane volto.
A metà anni '90 la star della Svezia era un giovane di colore, con i capelli rasta e il goal nel sangue: Henrik Larsson. Su di lui voglio scrivere un articolo di spessore, ma una menziona la merita anche il suo compagno di mille battaglie, quel Kennet Andersson che tanto bene ha fatto in Italia con le maglie del Bari e del Bologna.

Dopo i primi anni nelle serie minori svedesi, Kennet viene acquistato dall'IFK Göteborg in cui gioca 3 anni. Nell'ultimo di questi segna 13 gol in 16 partite, in seguito viene acquistato dal Malines in cui però non brilla nei due anni di militanza, a metà della seconda stagione viene ceduto al Norrköping in cui riesplode come cannoniere segnando 8 gol in 13 partite. Poi andrà in Francia nel Lilla e Caen riscuotendo un buon successo, prima di arrivare in Italia, a Bari e Bologna dove vince con i felsinei la Coppa Intertoto.
All'inizio della stagione 1999-2000 si trasferisce alla Lazio dove conquista la Supercoppa europea nella finale unica allo stadio Louis II di Monaco contro il Manchester United. Con la Lazio colleziona solo due presenze in campionato senza realizzare reti, prima di ritornare al Bologna. Chiuderà la sua carriera giocando prima in Turchia nel Fenerbahçe e poi in Svezia nelle file del Gårda.
Kennet aveva una specialità: il colpo di testa. I suoi 193 cm lo rendevano immarcabile nel gioco aereo, ed in coppia con Roberto Baggio prima e Beppe Signori poi, ha fatto le fortune dei felsinei.



Oggi, ormai ultra quarantenne, me lo immagino in Svezia, in una bella casa col giardino, il cane e tanti figli accanto, a cui trasmettere la passione per lo sport più bello del mondo, il calcio.

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