Esperto di Calcio

16 ottobre 2013

Osvaldo, Balotelli e l'Italia dei "fighetti" che non mi rappresenta

Non so voi, ma io dalle nostre star non mi sento rappresentato. Sarà che son stato fortunato in gioventù, ma dopo aver visto dei campioni veri indossare la maglia dell'Italia, rabbrividisco a pensare che le nostre sorti siano sulle spalle di gente come Balotelli e Osvaldo.
Sono cresciuto vedendo fior di centravanti indossare la numero 9 della Nazionale. Dapprima c'erano Vialli o Schillaci; poi Casiraghi o Signori. A cavallo fra fine anni '90 e inizio anni '00, poi, dei veri fenomeni: Bobo Vieri, Filippo Inzaghi, Vincenzo Montella. Gente che dava del tu al goal, che in qualsiasi momento ti poteva cambiare la partita con una giocata, con un lampo. Attaccanti veri, che vivevano per il goal 24 ore su 24, sempre pronti a scrivere il loro nome sul tabellino dei marcatori.
Raramente si facevano squalificare o si facevano cogliere in atteggiamenti poco professionali. Lo stesso Vieri, tacciato di passare più tempo nei locali che alla Pinetina, era un professionista vero. Avrà anche amato uscire la sera, ma era uno che lavorava duro. In allenamento dava tutto, esattamente come Pippo e Montella, capaci di segnare anche ad occhi chiusi.

Gli eroi di oggi invece? Passano più tempo su twitter ed instagram che in campo. Più tempo nei negozi o in tribuna, a scontare la solita squalifica per aver insultato l'arbitro, provocato una rissa o aver semplicemente tirato una bella randellata al difensore di turno.
Mario Balotelli è l'emblema del calcio fighetto, quello in cui il talento offusca qualsiasi cretinata. Come quella volta in cui ha lanciato la maglia dell'Inter a terra, mancando di rispetto ai suoi compagni, al suo allenatore ed a tutti quei tifosi che lo hanno reso una star multimilionaria.
O come quando è stato visto a Scampia, mentre "giocava" a fare il pusher.



O quando si è preoccupato di informare tutt'Italia del suo favoloso maialino.



O quando ha più volte messo in mostra alcool, narghilè, sigarette e ragazze che, probabilmente, operavano il mestiere più vecchio del mondo.


 Fino a riuscire ad indisporsi perchè viene avvicinato alla lotta contro la Camorra (tralasciando la "e" senza accento e il "giovarlo" al posto di "giocarlo").
Ed è un peccato, perchè Balotelli i numeri li ha e li ha sempre avuti. Mario non ha nulla da imparare nel rettangolo verde, ma con i suoi comportamenti non  mi fa sentire felice di vederlo con la 9 dell'Italia.

Discorso analogo per Osvaldo, più adatto agli show televisivi che a rappresentarci in campo internazionale. A Roma lo ricordano per tanti goal, alcuni eccezionali, ma soprattutto per le continue liti. Con tutti, dirigenti, tifosi, allenatori. Delegando alla fidanzata una reazione di classe superiore:

Lungi da me il difendere i tifosi della Roma, ma un comportamento così non lo si può sopportare da un ragazzo classe, non da uno che a 26 anni ha già disseminato figli per il mondo senza poi guardarseli...

Come dicevo, io da questi personaggi non mi sento rappresentato, anche se in campo segnano a raffica.

2 comments:

Una soluzione c'è: andare a lavorare, ma sul serio, non come scrivi te su Vieri "Lo stesso Vieri, tacciato di passare più tempo nei locali che alla Pinetina, era un professionista vero. Avrà anche amato uscire la sera, ma era uno che lavorava duro"...grasse risate in sottofondo

caro amico, grazie per esser passato ed aver lasciato un'opinione. Spero non sia nè la prima nè l'ultima volta che passi per Esperto di Calcio, i tuoi commenti son sempre ben accetti e spunti di riflessione.
Hai ragione nel riportare le frasi che ho scritto su Vieri, ma ti faccio notare la profonda differenza che intercorre fra i tre personaggi. Christian Vieri è stato un campione che ha sempre amato le belle donne ed i locali, la vita mondana. La mattina vestiva però i panni del professionista, si presentava in orario e si allenava ogni giorno. Lo stesso Ronaldo ha raccontato di come Bobo scendesse in campo mentre lui passava ore sul lettino del massaggiatore per evitare il lavoro duro. E non a caso, nonostante parecchi infortuni, ha segnato qualcosa come più di 150 reti in campionato in 10 anni.
Gli altri due hanno talento e le potenzialità per rinverdire i fasti di Vieri, ma loro sì stanno passando alla storia per le bravate fuori dal campo e non quelle in campo. Quando Vieri indossava la maglia dell'Italia sapevo che pensava a noi, che voleva con tutto sè stesso vincere e onorare la maglia. Possiamo dire lo stesso per Balotelli?per Osvaldo? Per ora non credo siano due leader e calciatori che ci possano far fare il salto di qualità. Fintanto che non smetteranno di cambiare ragazza ogni sera, macchina ogni minuto e tatuaggio ogni secondo, non saranno pronti. Niente di male, per carità, ma postare a raffica su twitter le foto mentre si fuma o si è in atteggiamenti poco professionali (per non parlare della storia del figlio di Osvaldo) è qualcosa che supera, e di molto, ciò faceva Bobo nella sua vita privata. Io la vedo così.

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