Esperto di Calcio

19 ottobre 2013

La strana coppia: Cassano-Enyinnaya, i giustizieri dell'Inter

Correva l'anno 1999, stava per scoppiare il Millennium Bug e l'uragano Floyd spaventava gli Stati Uniti. L'Inter di Lippi e Bobo Vieri, dopo mille promesse, si preparava ad essere intrappolato nella ragnatela di Eugenio Fascetti, scaltro tecnico del Bari.
La sera del 18 dicembre al San Nicola è in programma la sfida fra Bari ed Inter, con i galletti che arrivano rimaneggiati come non mai. Fascetti non sa che pesci prendere, ma capisce fin da subito che mettere in difficoltà "l'ostica" difesa nerazzurra non sarà impresa ardua. D'altronde una retroguardia composta fra gli altri da un Blanc in versione groviera, un Colonnese oltre i limiti della decenza ed un Georgatos con ancora sulle spalle la stuoia usata nel fine settimana a Santorini, non l'augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

Fascetti è tecnico esperto e sa fare di necessità virtù. Orfano di Philemon Masinga ed Yksel Osmanovski (giudicate voi se fosse una sfortuna o meno), l'allenatore viareggino studia le mosse per vincere il derby del pattino con il suo compaesano Lippi. Nella partitella del giovedì vede De Rosa accasciarsi a terra dopo una finta di Cassano, che trafigge facilmente Francesco Mancini subito prima di partecipare al consueto torneo rionale di Bari Vecchia. Nemmeno il tempo di entusiasmarsi che dall'altra parte del campo Rachid Neqrouz inveisce con un ragazzino di colore, reo di non essersi fatto toccare nelle parti più intime dal centrale marocchino, noto per le sue palpazioni ad un certo Filippo Inzaghi.
Ecco l'idea, una coppia tutto estro ed incoscenza Cassano-Enyinnaya. I dirigenti baresi strizzano le pupille nel leggere la formazione, ma nemmeno il tempo di inveire contro Fascetti che il Bari è in vantaggio. Passano pochi minuti e una palla vagante finisce nei presi del giovane centravanti nigeriano. Senza pensarci due volte Enyinnaya scaglia una sifola che si alza a campanile e scende rapida come una saetta. Peruzzi, che sta ancora digerendo lo spuntino delle 17, fa tre passi indietro e casca per terra.



Ugochukwu Michael Enyinnaya inizia a correre, un pò per la gioia un pò per paura. Vede infatti un'orda di baresi che lo insegue e va a rifugiarsi vicino alla bandierina del calcio d'angolo, dove viene placcato e vessato da quella coppia di simpaticoni di Rodolfo Giorgetti e Duccio Innocenti.
L'Inter non ci sta ed il solito Bobo Vieri riapre la partita, inveendo contro la scelta di indossare la casacca nerazzurra e giocare con Benoit "senza piedi" Cauet ed un Vladimir Jugovic pronto per il gerontocomio.
La partita corre sui binari dell'equilibrio, con l'Inter incapace di pungere grazie al filtro operato da Collauto e Marcolini, due mediani che avrebbero faticato a trovare posto in una miniera di carbone ucraina.
A due minuti dalla fine il colpo di genio che non ti aspetti. Markic spazza dalla sua trequarti come se non ci fosse un domani e casualmente trova Cassano. Panucci e Blanc, già armati di ciabatte e docciaschiuma, non si curano del ragazzino, figuriamoci se riesce a stoppare quel pallone. E invece Cassano la stoppa di tacco, rientra fra i due difensori nerazzurri e trafigge Ferron, che sembrava ancora chiedersi perchè fosse in campo.



Il goal, senza dubbio di straordinaria fattura, scatena un Fabio Caressa in versione psicologo e lo stesso ragazzo barese, che ovviamente si becca il primo di una sequela di cartellini che ancora deve finire.

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