Esperto di Calcio

14 settembre 2013

Storie di calcio: l'antifenomeno Fabio Junior

La storia di calcio di oggi è tanto poetica quanto commovente. Parliamo infatti dell'indimenticabile ed indimenticato Fabio Junior, uno dei più grossi bidoni che il nostro calcio ricordi negli ultimi decenni. Arrivato col crisma dell'anti-Ronaldo, il brasiliano aveva in comune con il fenomeno solamente la capigliatura. A Roma, in coppia con un altro "pippero" colossale, al secolo Gustavo Bartelt, ancora oggi parlano di lui con un certo brivido. Lo stesso che ho ritrovato in questo articolo, tratto dal bellissimo blog "Lacrime di Borghetti", a cui faccio tutti i miei complimenti.

L'uragano quando arriva devasta tutto. rade al suolo le città e distrugge intere regioni. L'Uragano che mercoledì 13 gennaio 1999 si abbatté su Roma, non sarebbe stato in grado, tanto era fiacco, di scombinare la postazione di una battona ultra sessantenne di Tor di Quinto. Come tutti gli uragani anche lui aveva un nome, No, non Katrina o George, il suo nome era più esotico si chiamava Fabio Junior Pereira. Nella torbida estate del 1997(Avete fatto mai caso che per Studio Aperto ogni estate è l'estate più calda del secolo?nel servizio il solito esperto ti svela i trucchi per stare meglio: "Cercate di non uscire nelle ore di punta e bevete tanta acqua"...cazzo che luminare....) arriva in Italia, Luis Nazario da Lima, meglio noto come Ronaldo, il presidente interista Moratti caccia 50 miliardi per assicurarsi le prestazioni sportive del "Fenomeno".



Quella stessa estate, l'estate più calda del secolo(dove tutti non uscivamo nelle ore di punta e bevevamo tanta acqua), la Roma ingaggia Zdenek Zeman(ancora fresco di esonero dalla Lazio)come allenatore. Zeman passa un intero mercato a richiedere al presidente Sensi, un ragazzetto biondino che all'epoca faceva la fortuna della Dinamo Kiev tale Andriy Mykolayovych Shevchenko(io amavo Rebrov), Franco Sensi , invece, era concentrato su un altro obiettivo, sicuramente non inferiore al calciatore ucraino, si trattava del centravanti franco-argentino del Monaco David Trezeguet. Sensi fu quasi ossessionato da Trezeguet, tanto che non diede un attimo tregua al presidente della società monegasca Jean Luis Camporà. Non arrivò nessuno dei due, la Roma terminò quarta in classifica, e l'estate successiva, quella del 1998(a detta di Studio Aperto l'estate più calda del secolo), Sensi e Zeman ci riprovarono. Niente da fare, Sheva e Trezeguet non arrivarono, neanche Vincenzo Montella altro pallino del Boemo arrivò a Trigoria, in più la Roma salutò(destinazione Parma) Abel Balbo, in rotta con il tecnico. I giallorossi allora ripiegarono sull'angelo biondo "El facha" Bartelt, proveniente dal Lanus, Franco Sensi lo definì un "Piccolo Balbo"o meglio ancora un "Balbetto". Purtroppo"El Facha", non entrò nelle simpatie di Zeman, si narra che una persona molto vicina al boemo, un parente stretto, incontrò a tarda notte in discoteca il povero Gustavo, per lui ovviamente fu l'inizio della fine. Va detto che Bartelt non è ricordato come bidone dalla tifoseria giallorossa, per via di quei magici minuti finali di Roma-Fiorentina. A gennaio, dunque, una Roma altalenante tornò sul mercato per garantire al boemo un centravanti di livello. Per giugno viene messo sotto contratto tale Nesat Gulunoglu, calciatore tedesco di chiare origini turche, che in quel momento contava quasi 30 presenze con la maglia del Bochum condite da ben 4 goal, stiamo parlando di una punta. Secondo un giornalista del corriere della Sera il buon Nesat era già stato ribattezzato dai tifosi romanisti "Glu-Glu"(bah!). 

Ma questa è un altra storia, la storia del mio nome, una storia che forse non racconterò mai. Per l'immediato, i nomi che uscirono furono 3. Il costaricano del Derby County Paulo Wanchope e due brasiliani, Christian centravanti dell' Internacional de Porto Alegre e Fabio Junior Pereira attaccante del Cruzeiro da molti ribattezzato il "Nuovo Ronaldo". Neanche a dirlo Zeman pende per i primi due, Franco Sensi invece punta dritto su Fabio Junior, la speranza è quella di comprare un fenomeno. Zezè Perella presidente del Cruzeiro fiuta l'affare e come un venditore abusivo che a Portaportese cerca di rifilarti per 200 euro una scatola di un Iphone con dentro un mattone di argilla, mette fretta al presidente romanista. Perella, fa forza su un presunto interessamento del Parma(non a caso il simbolo del Cruzeiro è una volpe), Franco Sensi vede sfumare l'affare e compra a caro prezzo. La Roma se lo aggiudica per 27 miliardi, il calciatore firma fino al 2004 per 2 miliardi netti a stagione. Fino a quel momento Fabio junior Pereira contava 40 presenze e 18 goal con la maglia(blu..da qui il soprannome uragano blu) del Cruzeiro. Il presidente Sensi, parla di fine di un incubo, non sa che purtroppo è solo l'inizio, addirittura arriva a sostenere di aver preso:"Uno meglio di Montella". Grazie a Dio, solo qualche mese dopo, avrà l'occasione di comprare l'aeroplanino di Pomigliano d'Arco e rendersi effettivamente conto di quanto fosse infinitamente più forte del"Rutto blu" di Manhuaçu. In città c'è fermento, grazie anche ai giornali che tessono un infinita tela di cazzate sul conto del brasiliano. Si arriva a dire che è simile a Ronaldo, solo che in più ha il colpo di testa. Quando sbarca a Fiumicino, si nota una impressionante somiglianza con il comico Aldo Baglio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Ha la faccia sperduta è tonta, la faccia di chi punterebbe mezzo stipendio al gioco delle tre carte sul retro di un autogrill della Roma-Napoli. Le sue prime parole sono però da duro: "Io il nuovo Ronaldo? No, signori: io sono Fabio Junior..." e ancora : "Non mi sembra corretto fare un paragone tra Ronaldo ed il sottoscritto. Io sono Fabio Junior e basta. E anch’io, vedrete, avrò il mio spazio nel mondo del calcio" e poi: "Io sono pronto, e non vedo l’ora di cominciare. Mi sono informato e so alla perfezione che la Roma non ha ancora perso la speranza di poter conquistare il titolo: ebbene, io sono qui per aiutarla a vincere" e infine: "Ho scarpe bianche, nere e anche rosse e, tranquilli, farò gol con tutti i colori". Tutti a Roma cominciano a sognare. il Corriere dello Sport fa uscire una videocassetta entrata nella leggenda(chi ce l ha faccia in modo di farla arrivare su youtube). Non mi ricordo la durata,mi ricordo però qualche goal, dei rigori, lui che riceve palla e la ridà indietro e un goal in particolare visto da 767 angolazioni diverse. Una videocassetta maledetta, si narra che se la guardi, entro 7 giorni perdi ogni talento calcistico. l'unico a sentire puzza di bruciato in città è Zdenek Zeman. Il 7 febbraio del 1999, Fabio Junior Pereira viene schierato titolare a Venezia. La partita finirà 3 a 1 per i lagunari, con goal addirittura di Fabiano Ballarin, il brasiliano ha il merito di cogliere un palo, questa la sua pagella: Fabio Junior 6 La prima palla toccata, dopo dieci minuti: palleggio in scioltezza, a metà campo. Difende bene il pallone, non appare emozionato per il debutto. Grande giocata ad inizio ripresa: dribbling in velocità e tiro secco a scheggiare il palo. Si sposta a destra quando Zeman inserisce Delvecchio. La settimana seguente il 14 febbraio 1999 io c'ero. Insieme a me c'era anche Dionigi, due acerbi ragazzini, pieni di speranza. Lo stadio contestava la squadra e soprattutto la società. Mi ricordo che eravamo in distinti in basso, non troppo distanti dal cancello vetrata che separa il settore dalla pista d'atletica. Fabio Junior è titolare. Dopo 10 minuti l'uragano riceve palla nello spazio, scocca il tiro e buca Ferron che colpevolmente non trattiene, 1 a 0. Abbiamo comprato un campione. Poi però, dopo soli 5 minuti pareggia la Samp(allenata da Spalletti)con Saliou Lassisi(rendetevi conto). Fabio fa un altro tiro in porta, poi il nulla, ciondola inutilmente per il campo aspettando una palla che non arriverà mai . A salvare la baracca ci pensa un altro brasiliano, Paulo Sergio(uno dei calciatori più sottovalutati della storia della Roma) che entra e fa doppietta. Al 90esimo Fabio junior lascia il posto a De Vezze(De Vezze n.g. Giusto il tempo di esordire. E' di Trastevere e viene dalla Primavera, di cui è capitano. Ha tutto per sfondare). Il 21 febbraio la Roma va a Firenze a far visita alla capolista. Fabio Junior gioca dal primo minuto insieme a Totti e Paulo Sergio. La Roma gioca benissimo ma sciupa tanto, al 28esimo del secondo tempo, la svolta , errore di Ficini e l'uragano parte soffiando in direzione di Toldo, niente può fermarlo, la sua corsa è devastante e tu pensi: "Vai Fabio...dai!Dai che sei come Ronaldo...Dai che sei come il fenomeno...dai che sei solo...DAI che sei solo! DAI che sei solo un invereconda pippa!..mortaccituachecazzohaisbagliato!?", si perchè, l'uragano, perde l'attimo e Toldo anticipa senza problemi. Comincia un auto convincimento da parte di tutti: "Ma no, era stanco per lo scatto!" ma anche :" Aveva la caviglia dolorante" e ancora: "E' merito di Toldo". Tutte scuse, per sentirsi meglio, come quando perdi il portafoglio e qualcuno ti dice: "Magari l'hai lasciato a casa", ecco, in quel momento non volevamo credere di aver perso un portafoglio con 27 miliardi e una dose di speranza. Per tre partite rimane a guardare, giocando qualche minuto, rientra dal primo a Udine, dove segna, poi però arriva Roma-Atletico Madrid e una dolorosa conferma. La Roma gioca una delle sue tipiche partite dove l' Olimpico si trasforma in uno stadio turco stile Alì Sami Yen, quelle da rimonta con una bolgia impressionante e dove già prima di entrare allo stadio, sai che te la prenderai irrimediabilmente in quel posto e in maniera dolorosa. Basta l'uno a zero, Delvecchio illude la Roma, i colchoneros pareggiano con Aguilera, la Roma allora cerca il 2 a 1 per andare ai supplementari. Fabio Junior Entra al 78esimo sul risultato di 1 a 1, con la squadra in 10(espulso Wome) contro 12 per via di una scandalosa direzione arbitrale ad opera dell'olandese Mario Van Der Ende. Fabio riesce nell'impresa di sbagliare 2 goal mostruosamente facili in 60 secondi, è ufficiale, l'uragano blu è una pippa nera. Franco Sensi non perde tempo e mette sotto contratto già ad aprile Vincenzo Montella, Fabio reagisce così: "E' un grande giocatore e lo rispetto. Ma si discute troppo di Montella dimenticando me. Spero che pian piano vi accorgerete di Fabio Junior, spero di convincervi a suon di gol. Voglio dimostrare che valeva la pena spendere quei soldi per acquistarmi". Il brasiliano non gioca quasi più. L'ultima di campionato a Vicenza, mette a segno il goal del 4 a 1, viene servito dalla destra, lui quasi inciampa sul pallone che si alza a pallonetto e batte Brivio. C'era qualcosa di terribilmente sbagliato in Fabio Junior Pereira, intanto sembrava come se avesse il piede sinistro montato al posto del destro e viceversa, era terrorizzato dalla palla, giocava sempre spalle alla porta e quando riceveva la sfera se ne liberava subito,quasi schifato, girovagava estraneo al gioco per tutto il campo barcollando come un rimastino in cerca di una dose e poi non aveva veramente nulla del brasiliano, era meno esotico di Maccarese a metà Gennaio. 
L'anno seguente sulla panchina della Roma arriva Fabio Capello. Il mister di Pieris cerca di recuperarlo. In Roma-Vitoria Setubal di Coppa Uefa(16 settembre 1999) lo butta nella mischia al 74esimo, sul risultato sul 6 a 0,Capello urla fino al 90esimo:"Giocate su Fabio!!", l'uragano trattato come un bambino(dai su amore di mamma fai goal!) in una partita dei grandi, non riesce a timbrare. Dopo aver visto il suo primo goal contro la Samp ho avuto l'onore di vedere anche il suo ultimo capolavoro in casa. 4 novembre 1999, freddo e pioggia(secondo studio aperto il novembre più piovoso del secolo), classica partita di coppa giocata alle 18 in mezzo alla settimana contro il Goteborg, squadra ormai decaduta. In Svezia era finita 2 a 0 per la Roma, quindi passaggio del turno al sicuro. Insomma, non esisteva motivo alcuno per andare allo stadio, di motivi per me e per il mio amico Luca, compagno di coppa e trasferte che purtroppo non c'è più, ce ne stavamo ben due, la presenza in panchina di Thomas Ravelli e Fabio Junior dal primo minuto. L'uragano garantiva risate. A memoria non ricordo una partita più noiosa, nonostante la caterva di battute originalissime della gente intorno a noi sul centravanti avversario, il ghanese Tetteh. Fabio si muove in campo con la stessa sicurezza di un bambino di 5 anni che si perde al supermercato. Poi al minuto 88 succede l'incredibile, cross dalla destra di Tommasi, stacco di testa perfetto e goal, un goal che Ronaldo non ha mai fatto. Roma 1 Goteborg 0, Fabio Junior. Penso di aver riso poche volte così tanto dopo un goal della mia squadra, non riuscivamo ad esultare ,riusciva ad essere involontariamente comico anche quando faceva qualcosa di buono. La domenica dopo, il 7 novembre 1999, al 39esimo minuto, Fabio Junior Pereira detto "Uragano blu", segna il suo ultimo goal con la maglietta della AS Roma 1927. E' il goal del 3 a 0 romanista controla Reggina allo stadio Oreste Granillo, un delizioso tocco a scavalcare Orlandoni, esultanza condita da un inspiegabile gesto dell'ombrello, rivolto forse alla curva reggina o forse a tutti i romanisti, chissà. Il 7 marzo del 2000, Fabio Junior si trasferisce in prestito al Cruzeiro. Continuerà a prendere lo stipendio dalla Roma fino al 2003 quando passerà all'Atletico Mineiro dopo una non entusiasmante esperienza con il Vitoria Guimaraes in Portogallo. Poi la sua carriera continua tra: Giappone, campionato Emiro, Germania, Israele e di nuovo Brasile. Oggi gioca ancora, la sua squadra l'America Mineiro disputa il campionato di serie B(Fabio è stato un dei protagonisti del momentaneo ritorno in A nel 2010)in 64 partite ha segnato 24 goal. Chissà se ogni tanto,mentre bighellona impacciato nei campi brasiliani, ripensa a noi, a quei 27 miliardi e a quella volta che è stato trattato come un fenomeno. Quando la mia squadra va male, per sentirmi meglio, mi piace ripensare alla storia di Fabio Junior Pereira, quel ragazzo brasiliano che arrivò a Roma da uragano e finì per essere a malapena un colpo di tosse, uno dei tanti nella storia della Roma.
PUBBLICATO DA NESAT G

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