Esperto di Calcio

1 maggio 2013

Il film della stagione: la Serie A, pregi e difetti del campionato più bello del mondo

Sta per andare in archivio l'ennesima stagione di Serie A. Con questa sono 24 le stagioni di cui ho un nitido ricordo, a partire dalle gesta dell'ultimo Milan di Sacchi, tante squadre si sono succedute sul trono d'Italia.
La Juventus domina, perchè nonostante calciopoli è la squadra che, da quando seguo il calcio, ha vinto di più. In Europa è il Milan ad aver messo la freccia, pur avendo disputato lo stesso numero di finali dei torinesi. Onore e merito alla compagine meneghina, capace di vincere tutte le finali ad eccezione del pazzo suicidio con il Liverpool. Una partita indimenticabile, con i reds capaci di rimontare da 0-3 e vincere poi con merito ai calci di rigore.
L'Inter ha vinto solo e soltanto nel periodo a cavallo di calciopoli, con il duo (o forse sarebbe meglio dire il duopolio) Mancini-Mourinho. Un quinquennio fantastico per la società e i tifosi della beneamata, che hanno vinto in Italia ed in Europa. Un declino tanto improvviso quanto veloce poi, quasi a ricordare la Roma di Capello o la Lazio di Erikson. Le due capitoline, ovviamente, non possono essere paragonate all'Inter per numero di vittorie o prestigio, ma sono una buona cartina di tornasole. Con rose di primissimo livello, le due
romane hanno raccolto appena due scudetti e una Coppa delle Coppe, troppo poco per formazioni di quel calibro e campioni di quel livello. Ancora peggio è andata al Parma, che vantava campioni di livello mondiale e ha messo in bacheca soltanto una Coppa Uefa e qualche Coppa Italia.
Ehhh, bei tempi quelli in cui la domenica ci alzavamo carichi come delle molle per gustare epiche sfide in Serie A, con partite di sicuro interesse ogni settimana. Ora la musica è cambiata, con solp due squadre a combattere per un titolo sempre poco conteso. Manca la suspence al nostro torneo, quel brivido vissuto in un certo qual modo lo scorso anno. Certo, parlo di brivido con gioia perchè l'ha spuntata la Juventus, ma i finali di campionato al cardiopalma piacciono a tutti. Inutile negarlo, scudetti decisi come nell'acquitrino di Perugia, il 5 maggio all'Olimpico o davanti a 80 mila tifosi festanti per poi festeggiare al Circo Massimo, sono un bello spot per il calcio e il nostro paese.
Come tornare a quei livelli è difficile più a farsi che a dirsi. Non bisogna aver fretta, occorre lavorare sui giovani e con i giovani. Juventus e Fiorentina stanno facendo un grandissimo lavoro a livello di Primavera; il Milan sta svecchiando la Prima squadra. Le altre devono darsi una regolata, o non andranno lontane.

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