Esperto di Calcio

7 gennaio 2013

La presunzione bianconera e la punizione blucerchiata


Ieri la Juventus ha fatto un bagno di umiltà, l'ho potuto constatare con i miei occhi, dal vivo. I ragazzi di Conte hanno schiacciato la Sampdoria per tutto il primo tempo, sono andati in vantaggio e hanno sprecato almeno un paio di palle goal per il raddoppio. E poi? Il blackout. Non è un modo di dire, ma la pura verità.
La Juventus ha perso anima, identità e gioco. Se nella prima frazione il disordine tattico era mascherato dalla pressione esercitata, nella ripresa si è vista per la prima volta una squadra disorganizzata. L'errore di Buffon ci sta, capita, ciò che è inconcepibile è l'attacco "all'arma bianca" andato in scena dopo il pari di Icardi.
Il primo errore è stato di Conte, che ha tolto un esterno e un attaccante per inserire due punte vere. Vucinic, Quagliarella e Giovinco non possono giocare insieme, anche perchè vanno a snaturare il gioco della Juventus, la cui forza sono gli inserimenti dei centrocampisti. Pirlo, Marchisio e Pogba portavano palla, servivano le punte, che si trovavano di fronte al muro blucerchiato.
Il secondo sbaglio è stato quello dei centrocampisti e dei difensori, che sono saliti in massa e non hanno ragionato. Un Pirlo sottotono non solo non ha dispensato geometrie, ma si è incaponito in passaggi in profondità senza senso. Il risultato sono stati due-tre contropiedi pericolosissimi, sul primo dei quali è arrivato il raddoppio del bravo Icardi. Barzagli e Bonucci hanno fatto cosa potevano, ma anche loro si son fatti portare spesso fuori posizione.
L'ultimo errore è stato quello macroscopico di Vucinic, capace di prendere la traversa da posizione favorevolissima e calciare a lato un pallone non impossibile.
Dove finiscono i demeriti bianconeri, comunque, escono i meriti di una bella Sampdoria. I liguri, sostenuti da un bel pubblico, hanno vinto una partita impossibile. Non tanto per la differente caratura tecnica delle due compagini, quanto per come si era chiuso il primo tempo. Onore a loro ed al "piccolo Messi" Mauro Icardi, che sono sicuro farà tanta strada. Mi consolerò con la consapevolezza di aver visto la prima doppietta fra i grandi di un attaccante destinato a giocare la Champions League.
A caldo ho letto troppe polemiche sull'arbitraggio, che non penso abbia influito sul risultato finale. Se è vero che manca un macroscopico rigore su Matri, è altrettanto vero che l'espulsione è stata affrettata. Ingenuo Berardi a entrare su Barzagli in quel modo, ma Juventus-Inter aveva insegnato che su un giocatore ammonito a volte si chiude un occhio. Tagliavento lo chiuse su Lichtsteiner, Valeri avrebbe potuto chiuderlo su Berardi. E poi diciamocelo chiaramente, se vinci e sei un uomo sopra, in casa, devi vincere. La sconfitta ci sta, è il calcio, ma a quel punto puoi prendertela solo con te stesso.
Per la Juventus è uno schiaffo che non può che fare bene. Non ha compromesso la corsa Scudetto, ma allo stesso tempo ha riacceso quel campanello d'allarme che la vittoria in extremis con Cagliari aveva spento. I bianconeri hanno le carte in regola per vincere il titolo, probabilmente lo possono perdere solo loro, ma si deve giocare da Juve. La mentalità dev'essere quella della provinciale, correndo come ossessi e lottando su ogni pallone. Non sono mai stato d'accordo con Stramaccioni quando si arrabbiava alla definizione di "Inter operaia", e i risultati mi stanno dando ragione. Quando le grandi del campionato hanno mollato la presa hanno perso. E' successo alla Juventus, all'Inter, al Napoli; la Serie A non sarà il torneo più difficile del mondo, ma è quello più livellato. Puoi perdere punti con tutti, anche con chi lotta per non retrocedere.

1 comments:

Per quanto ho visto, sono felice di avere ritrovato una squadra viva, che non si scompone, con un mister che non rinuncia ad una punta per mettere difensore, che va a vincere una partita già difficilissima ad armi pari. Credo che per la Juve sia invece un salutare incidente di percorso...

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