Esperto di Calcio

11 dicembre 2012

Fallimento Genoa: ecco il responsabile


Ho sempre avuto una particolare attrazione per il Genoa. La sua storia, i suoi colori, il suo simbolo, hanno sempre esercitato un certo fascino su di me. Non ne sono mai stato tifoso, ma ho sempre sperato che potesse essere una buona squadra. La tradizione è chiara, le grandi squadre devono restare in Serie A, solo così il nostro campionato può avere un appeal internazionale.
Dopo la risalita a braccetto con il Napoli, sembrava che il Grifone fosse destinato a ritornare una bella squadra. Magari non lottava per Scudetto e Champions League, ma non aveva problemi a salvarsi. Gasperini aveva plasmato una bella squadra, con un 3-4-3 offensivo e divertente. Certo, il merito principale spettava ai vari Milito, Motta e Criscito, ma il ricambio generazionale aveva prodotto ottime intuizioni sul mercato. Palacio, Bocchetti, Konko, Rafinha e Destro, sembravano il lasciapassare per il ritorno in Europa del Grifone genoano. Poi, di colpo, un brusco stop.
Non pretendo di avere la verità in tasca, ma ritengo che ci siano stati macroscopici errori a livello societario e, soprattutto, da parte del presidente Preziosi. Cerchiamo di ricapitolarli uno per uno, per non lanciare accuse nel vuoto.
Il sodalizio con Gasperini poteva finire, è fisiologico. Il Genoa non è però ripartito da un progetto tecnico preciso. Hanno iniziato a succedersi allenatori a raffica sulla panchina genovese: Ballardini, De Canio, Malesani, Marino, qualche bis (Malesani e De Canio) e infine Del Neri. Solo a quest'ultimo, nonostante un disastroso score di sette sconfitte in otto gara, si è data una fiducia incondizionata.
Ritengo che continui cambi in panchina non possono giovare alla squadra, e le situazioni di Milan e Palermo lo testimoniano chiaramente. I rossoneri hanno dato fiducia ad Allegri, e ne stanno raccogliendo ora i frutti; i rosanero hanno cacciato Sannino dopo poche giornate, e Gasperini non sta facendo meraviglie. Preziosi si è ispirato troppo a Zamparini, che non ha mai portato benefici eccellenti al Palermo calcio in termini di stabilità progettuale. Così il Genoa, che ha subito un progressivo declino, fino a languire ora al penultimo posto della classifica di Serie A.
Gli errori più macroscopici, sono però stati fatti sul mercato. Il Genoa non è una società che può permettersi di tenere gente come Diego Milito o Thiago Motta, d'accordo, ma svendere i gioiellini del vivaio è assurdo. Così com'è inspiegabile l'alleanza di mercato con il Milan, al quale sono stati dati giocatori di valore internazionale, avendo in cambio calciatori a fine carriera o ragazzi di valore inferiore.
Boateng ed El Shaarawy sono passati ad una cifra irrisoria ai rossoneri, e cos'ha ottenuto in cambio il Genoa? Merkel e Kaladze, che ha chiuso la carriera in rossoblu. Ma parliamo di un ottimo trequartista ed uno dei propsetti più interessanti del mondo, a fronte di un ragazzo che ha in due anni trovato poco spazio ed un difensore che ormai aveva dato tutto quello che doveva dare. Ma gli errori non si limitano alle trattative con il Milan, sono reiterati e ripetuti. Come per il piccolo Faraone, possiamo fare gli stessi ragionamenti per Mattia Destro, Andrea Ranocchia, Panagiotis Tachtsidis, Alberto Paloschi, Richmond Boakye, tutti giocatori che militano in grandi squadre o il cui cartellino non è più nelle mani del Genoa, almeno non completamente.
Un tifoso si aspetterebbe che, cedendo giovani di valore e prospettiva, venissero schierati in campo grandi giocatori. Invece il mercato in entrata è stato tanto modesto quanto illogico. Crespo, Toni, Kaladze, Caracciolo, Pratto, Bovo, Gilardino (poi girato al Bologna per una cifra irrisoria), Sculli, Vargas, Suazo, Eduardo. Calciatori dall'illustre passato e dal calante futuro o, peggio ancora, scommesse mai vinte. Il mercato del Genoa è sempre stato così nelle ultime estati, ricco di entrate ed uscite, ma privo di veri botti. Fatico a trovare un giocatore di grande valore nella rosa a disposizione di Del Neri, che reputo il peggior allenatore possibile per questo Grifone. E' un tecnico preparato, a cui non manca la voglia di lavorare e la capacità di salvare una squadra. Ma è un integralista del 4-4-2, ha bisogno di esterni veloci, un regista in mezzo al campo e un grande interditore. Questo Genoa non ha un regista e men che meno degli esterni di valore, ne dietro ne a centrocampo. E' una squadra ibrida, abituata da anni a giocare a 3 in difesa e con un tridente in avanti. L'attacco è di ottimo livello, ma far coesistere Borriello ed Immobile non è semplice, facendo entrambi lo stesso ruolo e avendo le stesse caratteristiche.
La crisi rossoblu è figlia di una malgestione. Se il Genoa si salverà, non vedo altra soluzione ad un totale cambio di rotta. Serve gente competente e che ci veda lontano, con voglia di mettersi in gioco e dare opportunità ai giovani di mettersi in mostra. Le giovanili del Genoa sono sempre state un ottimo viatico per la prima squadra, mi auguro che siano integrate da pochi innesti mirati e che il Grifone torni quello del ritorno dalla B. Non è un caso se Gasperini aveva mantenuto buona parte dei ragazzi che lo avevano portato alla promozione in massima serie.

4 comments:

Analisi puntuale. Avrei aggiunto anche i continui cambi dirigenziali, non ultimo aver mandato via un dirigente di alto livello come Lo Monaco. La squadra di quest'anno non ha un criterio, senza ossatura e che punta tutto su due punte troppo simili. I ruoli nevralgici vedono protagonisti giocatori inadeguati oppure troppo acerbi. Prendere Del Neri in corsa, un allenatore che ha bisogno di almeno due mesi di ritiro per imporre il proprio gioco ad una rosa adeguata, è per me un suicidio. Peccato, perchè si potrebbe fare tanto a Genova. Su entrambi i fronti.

mi vedi come sempre completamente d'accordo. Del Neri è un buon allenatore, che non può mai e poi mai esser preso in corsa. Specialmente con questo Genoa, nato per tutti i moduli eccezion fatta per il 4-4-2. Singolarmente il Genoa non ha giocatori pessimi, ma non sono una squadra. Parliamo dell'acquisto di Floro Flores..a cosa serve? Voglion dirmi che Borriello e Immobile non sono sufficienti per salvarsi?

Nell'analisi dell'alleanza di mercato con il Milan manca però una parte: Boateng è stato preso in comproprietà, la seconda metà è stata pagata 7 milioni (non mi sembrano così pochi), e ovviamente il giocatore dopo la stagione al Milan voleva restarci. Inoltre il Milan si è tenuto Amelia, compreso il pesante ingaggio, come parte dell'accordo. Kaladze è stato ceduto a parametro zero, non faceva parte di nessun accordo, il Milan l'avrebbe ceduto a chiunque.
La situazione Merkel è stata gestita male secondo me, occorreva mandarlo in una squadra disposta a dargli spazio, aveva dimostrato talento nel Milan, non può essere diventato scarso di colpo!
El Shaarawy è stato pagato, se non sbaglio, 12 milioni più Merkel, non poco, certo che adesso, col senno di poi, sembrano pochi.

Il punto è proprio che, in fin dei conti, gli affari con il Milan son stati sempre gestiti dai rossoneri. Se pensiamo al caso Giovinco o alla comproprietà di Destro..Roma e Juve hanno pagato bei soldi pee avere i due ragazzi.
Kaladze non faceva parte di accordi, ma di sicuro una buona parola per andare a Genova il Milan l'avrà messa. Su El Shaarawy si, col senno di poi si può dire che l'affare non è stato dei più sensati. Ma a mio modo di vedere, dopo la bella stagione in B e il primo anno più che positivo a Milano, è stato un pò svenduto. Specialmente perchè ora Merkel, valutato moltissimo, è un giocatore poco vendibile.

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