Esperto di Calcio

12 novembre 2012

Il punto sulla Serie A: 12esima giornata


Andata in archivio la dodicesima giornata. La Juventus allunga in vetta con i sei goal di Pescara, complice il brutto stop dell'Inter a Bergamo. Tiene botta il Napoli, che si aggrappa a Cavani ed Hamsik per avere la meglio su di un Genoa ferito. In coda malissimo Bologna, Sampdoria e Genoa, mentre il Chievo butta al vento una bella occasione. Nel derby di Roma lezione di Petkovic a Zeman, che affonda nuovamente e con 23 reti subite è la peggior difesa del torneo (insieme a Chievo e Pescara).

Analisi dei match:

Cagliari-Catania: un punto per uno non fa male a nessuno. Potrebbe essere questo slogan, anche se il Cagliari ci ha provato davvero. Un monumentale Andujar e l'imprecisione dei suoi avanti ha costretto i cagliaritani allo 0a0, che muove la classifica e fa felice anche Maran

Pescara-Juventus: sull'Adriatico è Quagliarella show. Il Pescara, ancora troppo zemaniano, si sfalda sotto i colpi dei bianconeri, che ne fanno sei. Vidal e Asamoah son certezze per Conte, Quagliarella fa tre squilli alla dirigenza bianconera per dimostrare di essere lui il top player per gennaio. Meraviglioso il terzo goal del campano, che ha steso Perin con una favolosa rovesciata. Da ammirare il gesto di Buffon, che a fine partita ha consolato e consigliato il giovane portiere degli abruzzesi, considerato dagli addetti ai lavori il suo erede.

Palermo-Sampdoria: i rosanero scoprono "La Joya". Paulo Dybala, giovane bomber argentino classe 1993, stende la Samp con una doppietta di pregevole fattura. Il folletto albiceleste trafigge il connazionale Romero con il suo mancino, mentre la Sampdoria non si rende mai pericolosa. Per i doriani settima sconfitta consecutiva e crisi nera.

Chievo Verona-Udinese: hara-kiri per i clivensi, due volte in vantaggio e due volte ripresi dal bomber della domenica Angella. I gialloblu di Corini sprecano un rigore con Luciano e si portano in vantaggio di nuovo dagli 11 metri con Paloschi allo scadere. Nel recupero Angella fissa il punteggio sul 2-2. Per i veronesi un'occasione sprecata che deve far riflettere.

Genoa-Napoli: è il Napoli dei due tenori, Hamsik e Cavani. Sono i due gioielli partenopei a cambiare il match, segnando il pareggio ed il goal del vantaggio contro un Genoa volenteroso e due volte avanti. Insigne, piccolo fenomeno azzurro, chiude il match in pieno recupero. Per Del Neri è buio pesto e alla prossima il derby diventa un vero e proprio spartiacque.

Lazio-Roma: il derby romano va, con pieno merito, ai biancocelesti di Petkovic. La solita Roma di Zeman, incapace di amministrare il vantaggio e di contenere la spinta laziale. Se a questo aggiungiamo la follia di De Rossi (la cui avventura sembra al capolinea) e la papera di Goicoechea la frittata è fatta. Bravo Petkovic a mettere in campo una squadra quadrata e volenterosa, con grande qualità in mezzo al campo ed il solito spietato Klose come unico terminale offensivo. Per la Roma solita pessima fase difensiva (son 23 le reti subite, praticamente due a partita di media) e l'impressione che, all'interno del gruppo, manchi un pò di coesione e ci sia troppo nervosismo.

Milan-Fiorentina: i viola sono una delle più belle rivelazioni del torneo. Montella ha ridato vita ai gigliati, che ora giocano un bel calcio fatto di ordine tattico e tecnica sopraffina. Pizarro in cabina di regia è sontuoso, decisamente superiore a quel Montolivo che anche ieri ha dato tutto con i rossoneri ma che non fa la differenza. Anche senza Jovetic la Fiorentina gioca bene e trova le marcature con i suoi ottimi centrocampisti. Per il Milan è ancora notte fonda, con un Pato a tratti irritante e che sbaglia anche un rigore sullo 0a1. Da elogiare il solito El Sharawy, un ragazzo che farà strada e diventerà un campione. Spirito di sacrificio, corsa e qualità del Faraone, però, non bastano ad un brutto Milan.

Parma-Siena: il classico zero a zero per non farsi male. Le due squadre pensano a non prenderle prima che a darle e vien fuori una partita tutt'altro che bella. Ci prova di più il Parma, che però appare spuntato davanti. La difesa di Cosmi regge bene ma un punto serve più al Parma che al Siena, ancora ultimo in classifica.

Torino-Bologna: D'Ambrosio. Quando ti aspetti i goal e le giocate di Bianchi, Sansone, Diamanti o Gilardino, ecco spuntare il terzino granata a decidere la partita. Il ragazzo campano beffa uno spensierato Agliardi sul suo palo e regala tre meritati punti al Toro. Un Bologna bruttissimo per essere vero ristagna dei bassifondi della classifica, nonostante un trio d'attacco di ben altro livello.

Atalanta-Inter: vincono i nerazzurri, ma quelli bergamaschi. Colantuono mette in campo una squadra gagliarda, che spinge e attacca un'Inter in difficoltà in difesa. Stramaccioni torna alla difesa a 4 ma deve fare i conti con l'ennesima imbarazzante prestazione di Silvestre. L'argentino non riesce a tenere mai ne Denis, ne Maxi Moralez, ne Bonaventura. I tre confezionano un preziosissimo successo che lancia l'Atalanta davanti alla Roma in piena zona Europa. L'Inter, pessima in difesa, ha sfoderato l'ennesima gran prestazione in avanti, con un Palacio formidabile ed un Guarin che difficilmente potrà essere tenuto ancora per molto in panchina.

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