Esperto di Calcio

14 ottobre 2012

Pastore, il campione inespresso che deve ritrovare se stesso


Javier Pastore è passato poco più di 12 mesi fa dal Palermo al Psg per la fantasmagorica cifra di 46 milioni di euro.
Dopo una prima stagione sulla cresta dell'onda, culminata però con la cocente delusione di un secondo posto in campionato, ora il Flaco è in difficoltà. Da star assoluta a gregario, questa la sua parabola. Con gli innesti di Ibrahimovic, Thiago Silva, Verratti e Lavezzi, il campioncino argentino sta faticando e non poco a ritagliarsi un ruolo di primo piano. Le incomprensioni maggiori sembrano esser sorte con Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese catalizza su di sè tutti i palloni giocabili e non ama dividere la scena. Spesso in campo è irritante con i compagni. Certo, i fatti gli danno ragione (tanto da aver fino ad ora marcato 9 reti in 7 presenze con la maglia dei parigini), ma il bomber non è nuovo a qualche battibecco di troppo. Ricorderete tutti il litigio con Rino Gattuso, uno che non le ha mai mandate a dire. Se "Ringhio" sapeva farsi rispettare, sembra che Pastore stia accusando il colpo. In un nuovo ruolo e con meno responsabilità il "Flaco" si sta smarrendo. Ed è un vero peccato. Javier è un giocatore straordinario, un talento cristallino. Classe 1989, l'argentino ha davanti a sè un futuro radioso, ma non deve sprecarlo. La sua classe, la sua eleganza ed il suo senso tattico lo porterebbero a giocare quasi ovunque, anche nelle stratosferiche compagini spagnole. Barça e Real in quel ruolo hanno ottimi calciatori, ma non superiori a lui. Penso a Fabregas e Sanchez, a Ozil e Kaka. Grandissimi  incursori, ma a mio parere equivalenti a Pastore, che dalla sua ha anche la carta d'identità: 23 anni appena compiuti. Pochi al mondo hanno il suo cambio di passo e possono essere tanto devastanti sul risultato di un match, questo lo sanno anche Leonardo e Ancelotti. Ecco, proprio loro dovranno essere bravi a recuperarlo, coccolarlo e rilanciarlo. Se così non fosse spero proprio che Juventus, Inter e Milan ci facciano più di un pensiero. Al nostro calcio mancano talenti veri e l'argentino ha già dimostrato più volte di esserlo.
Per amore del calcio la prima speranza è che possa esser decisivo nel Psg, ma se così non dovesse essere, tanto meglio che regali spettacolo nel nostro campionato.

Daniele Berrone

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